13 aprile: ancora un pareggio contro il Chiavari Caperana, squadra di metà classifica che ottiene il pareggio prefissato. Al ‘Drago’ i ragazzi di mister Caridi disputano una buona partita, ma farcita dalle solite sbavature che ne condizionano l’esito finale. Nel primo tempo i biancorossi si fanno vedere con insistenza in area ligure creando un paio di buone occasioni. I rossi cuneesi riescono, alla mezz’ora, a marcare il vantaggio con Luca Begolo, pronto a rimettere in rete una conclusione di Dutto, non trattenuta dal portiere ligure.
Nella ripresa il Chiavari forzava il gioco e dopo un grave svarione difensivo in cui l'estremo dronerese, Rosano, sventava il pericolo con una miracolosa uscita nei piedi dell'attaccante levantino, raggiungeva il pareggio. Punizione al limite che veniva rimpallata dalla barriera. Il conseguente tiro al volo al limite di Dolce, centrocampista del Chiavari, lasciato inspiegabilmente senza marcatura, bucava la difesa schierata della Pro Dronero.
I Draghi accusavano il colpo e rischiavano subito appresso con una situazione fotocopia ma il tiro ancora di Dolce veniva rimpallato.
Il tentativo di portare a casa i tre punti da parte degli encomiabili ragazzi di Caridi, per l'occasione non presente in panchina a causa dell'espulsione nella domenica precedente, veniva smorzato dall'affrettata espulsione di Tortone. Senza mai mollare la Pro continuava, pur in dieci, a cercare il forcing ma De Peralta non era fortunato nell'occasione venutasi a creare allo scadere.
Giovi ha proposto una prestazione da sufficienza piena sempre votato alla gestione attenta della tattica specie in copertura. Attento a coprire i buchi delle tre punte è stato bravo nell'incontrare gli avversari ma non efficace nel primo tempo a proporre gioco con qualche sbavatura nel prendere il ritmo. Nella seconda frazione emergeva trovando il modo di imbucare in un paio di occasioni De Peralta che non trovava fortuna. Sempre in perenne movimento anche in dieci cicredeva fino alla fine. Purtropo il giro palla vieniva spesso applicato da Giovi ma quasi mai all'inverso. In questa situazione nella seconda frazione non sempre la parte sinistra del nostro attacco veniva sfruttata a dovere.